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GUIDE’N’BIKE – Guide ciclabili

GUIDE’N’BIKE é un servizio turistico insolito in quanto offre tour itineranti nelle città d’arte, accompagnati da esperte guide multilingua, rigorosamente in bicicletta, in linea con i parametri di rispetto verso l’ambiente e il patrimonio monumentale.

E’ l’occasione unica di un tour diverso ed affascinante, all’aria aperta lungo percorsi ciclabili in totale eco-sostenibilità. Presenta un’ampia scelta di percorsi appositamente disegnati per bici da città e trekking con audio-guida in tempo reale all’itinerario visitato.

Il punto di partenza di GUIDE’N’BIKE allo stato preogettuale é la città di Roma.

La città eterna è la terza città più visitata d’Europa.Nel corso della sua millenaria storia, è stata la capitale dell’Impero romano e il cuore della cristianità cattolica. Il suo centro storico, sovrapposizione di testimonianze di quasi tre millenni, è stato inserito nella lista dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.

Naturalmente, per questa ragione, il turismo rappresenta una delle voci più importanti per il bilancio cittadino, considerata l’offerta culturale della città. Le cose da vedere infatti non finiscono mai: templi, basiliche, chiese, palazzi, piazze, parchi, musei e fontane. Andare per monumenti a Roma, infatti è entusiasmante ma anche molto stancante. Guide’n’Bike è quindi il tour più appropriato per visitare l’intero centro storico in minor tempo rispetto ad una passeggiata nel cuore della città, dalla cupola del Colosseo ai Fori Imperiali, da città del Vaticano alla splendida Piazza di Spagna.

A breve aggiornamenti in merito.

Nasce ufficialmente il blog di The Italian Pass!

coming soon…!

IL BEL PAESE E IL TURISMO EQUO

marzo 11, 2010 Lascia un commento

Paese strano il nostro. L’Italia, forse il paese che può vantare il maggior numero di monumenti storici sul territorio e alcune tra le bellezze naturali più acclamate al mondo, oggi ricopre, secondo le stime del “World Travel & Tourism Council” (l’organizzazione mondiale che riunisce i principali operatori del settore turistico), il 9° posto nelle classifica mondiale del Pil del settore turistico ed il 5° posto nella graduatoria delle entrate derivanti dall’affluenza turistica, rischiando di perdere ulteriore terreno nei prossimi anni. Chi ci precede sono Francia, Spagna, Stati Uniti e Cina. Insomma, sembra che l’Italia non piaccia più come una volta. Come è possibile? E la promozione eterna e gratuita di cui il belpaese si avvale da sempre grazie al mito di “Roma caput mundi”, di Leonardo e Michelangelo, dei film di Fellini (Ekberg bagnata compresa), della pizza inventata a Napoli in onore della regina Margherita di Savoia? Non basta più? I dati dicono di no. Eppure sembra che la responsabilità sia soprattutto nostra. Si, noi italiani che animati dal concetto che “l’erba del vicino sia sempre più verde” scegliamo all’estero le nostre mete turistiche dimenticandoci del nostro patrimonio ( “Heritage”, come lo chiamano gli inglesi), ereditato da secoli di grande storia e che non valorizziamo, incredibilmente ottusi rispetto alla ricchezza culturale e alla bellezza del nostro stivale. Quando poi c’è da fare gli onori di casa non è che diamo il meglio. Il concetto di calore e accoglienza sembra che negli ultimi tempi sia delimitato ai confini delle nostre case e che, appena fuori, si manifesti solo come scusa per manomettere il tassametro e spillare un po’ di soldi al malcapitato turista, o per imbrattare con un T.V.B una proprietà comune (di tutti appunto), una qualsiasi statua che se potesse scenderebbe dal piedistallo per dircene due. Basterebbe allargare quei confini dalle Alpi a Lampedusa. Quando parliamo di Offerta Turistica,l’insieme delle componenti più o meno finalizzabili ad uso turistico (risorse, servizi, strutture ricettive etc..) volte alla realizzazione di pacchetti da destinare ad uso della domanda esterna, non siamo messi poi cosi bene. La nostra industria turistica è poco competitiva, le infrastrutture non sempre all’altezza della situazione e i prezzi ingiustificatamente alti. Basterebbe infatti confrontare un Best Western di Las Vegas con prezzi a partire da 40 € a notte contro i 60 di uno stesso albergo a Roma. Aggiungiamoci poi la scarsa attenzione a settori specifici, come il low cost e i giovani. In Italia praticamente non esistono i cosiddetti budget hotel, le catene con servizi spartani e tariffe contenute, che negli Stati Uniti trovano esempio nei Motel 6 (lusso annesso) a ottime condizioni tariffarie. E Internet? Quale sconosciuto. In Europa il 34 per cento delle prenotazioni alberghiere viene fatto direttamente via Internet dai siti degli hotel. Un modo per risparmiare qualche euro che è destinato a diffondersi sempre di più. In Italia le prenotazioni via Internet sono al 24 per cento, dieci punti sotto la media europea, per la semplice ragione che sono pochi gli hotel che offrono questo servizio. Siamo indietro dunque. Un coordinamento e investimenti reali in questo senso, uniti alla diffusione di una sensibilizzazione al turismo, magari introducendolo come materia scolastica, come nei paesi dove di ogni necessità si fa virtù, potrebbero essere delle soluzioni.
Si ha sempre l’impressione che altrove il turismo sia visto come un’opportunità, per creare occupazione, benessere e per offrirne altrettanto. L’esempio già citato di Las Vegas spiega come si possa creare e ottimizzare, dal nulla, una fonte piena di attrattiva ed equa soprattutto. E noi? Siamo pronti a sfruttare quest’opportunità?.